La spinta alla base della nostra ricerca in didattica matematica è la forte volontà di intendere la matematica scolastica non più come disciplina dei numeri e dei calcoli, ma come modalità di uso del pensiero, di formulare ipotesi e verificare risultati, di avviare alla capacità di esaminare scientificamente la realtà. “La matematica non è più intesa come un settore di studi limitato, ma nel pensiero matematico rientrano aspetti e concetti che sono propri del linguaggio, delle scienze, della logica, dell’analisi scientifica. Il valore del suo insegnamento è molto più ampio di un tempo, non più limitato alla risoluzione di problemi pratici, diviene un ponte tra una cultura umanistica ed una cultura tecnologica. In questo senso la matematica diviene una scienza creativa, progettuale e aperta, nella quale si opera per concetti, simboli, raffigurazioni, dove si considerano ipotesi, cause effetti, probabilità e non solo tecnica manipolatoria dei numeri” (da “il nuovo Maestri domani” – ed. Le Monnier).
Questo metodo permette di “…andare a prendere i ragazzi lì dove sono e di portarli lì dove vogliamo che arrivino…” Wittegenstein Gli studenti si renderanno presto conto, che sebbene i legami tra la matematica e la realtà siano tantissimi, il mondo della matematica è molto più ampio e affascinante e non conosce confini! La realtà sarà solo il punto di partenza per catturare la loro attenzione e per guardare gli argomenti matematici affrontati in classe da una prospettiva diversa, basata sugli aspetti logico-deduttivi del “fare matematica”.
Si parte dalla realtà per arrivare a scoprire che si tratta solo di un modello di una piccola parte del mondo matematico. La matematica, quindi, vista in questo modo, permette di formare individui dotati di spirito critico e di autonomia di pensiero come nessun’altra materia. Inoltre, La matematica è ovunque: nella vita pratica, nella natura, nella musica, nelle nuove tecnologie, nell’ arte. E anche questo le consente di occupare un ruolo fondamentale nella formazione del cittadino.